Russia Unita ha vinto nuovamente le elezioni ma cala di 9 punti e ora il partito di Putin non può cambiare la Costituzione da solo. Boom dei comunisti, che passano dal 13 al 25%.
MOSCA – Si sono svolte in Russia le elezioni legislative per rinnovare la Duma. E ancora una volta Vladimir Putin incassa la vittoria ma perde consenso in maniera significativa.
Russia, Putin vince ma perde la “supermaggioranza”
Secondo i dati diffusi dalla Commissione elettorale centrale, Russia Unita si sarebbe aggiudicata il 45% dei voti, conquistando 240 dei 450 seggi parlamentari. Il partito del presidente conserva dunque la maggioranza assoluta ma rispetto al 2016 deve fare i conti con un calo di ben 9 punti percentuali e di circa un centinaio di seggi. Pertanto, non potrà modificare la Costituzione da solo.
Queste consultazioni sono state caratterizzate da un nuovo minimo storico di affluenza: il 45,15% in tre giorni di urne aperte, con la possibilità di optare per il voto elettronico.
Boom dei comunisti, “merito” di Navalny?
Balzo notevole del Partito comunista che raddoppia i propri voti passando dal 13% del 2016 a quasi il 25%. L’exploit della falce e martello si deve anche grazie all’appello del dissidente Navalny per un “voto intelligente”. L’oppositore incarcerato, nonostante sia alla guida di Nuovo Popolo, aveva invitato gli elettori a puntare sugli esponenti comunisti nei collegi uninominali, essendo quelli che avevano le maggiori probabilità di battere il candidato di Russia Unita.